CASHBACK. RAMPELLI, INCOSTITUZIONALE. DISCRIMINA CHI PAGA IN CONTANTI

I forti rallentamenti della piattaforma e i disagi lamentati dagli utenti la dicono lunga

“Accessibile da stamattina e’ gia’ in tilt la App del Governo che permette ai cittadini di attivare la carta per gli acquisti accedendo al meccanismo cosiddetto di ‘Cashback'”.

E’ quanto afferma Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di FDI.

“I forti rallentamenti della piattaforma e i disagi lamentati dagli utenti la dicono lunga sulla lotta all’evasione fiscale lanciata da Conte. Il vero fiasco della moneta elettronica sbandierata dall’esecutivo rossogiallo sta nel fatto che se non si azzerano le commissioni bancarie si danneggia solo l’economia reale favorendo, per l’ennesima volta, i gruppi bancari. I pagamenti nascondono quindi una nuova tassa che, invece di essere incamerata dallo Stato, finira’ nel portafoglio dei banchieri”, prosegue Rampelli.

“La dimostrazione e’ data dal fatto che i consumatori che si fanno rilasciare analogo scontrino, ma pagano in contanti e quindi sono perfettamente in regola con il fisco, non possono partecipare alla lotteria. Sono quindi incostituzionalmente discriminati in quanto esclusi dal Cashback”.

“Quindi – spiega Rampelli – l’obiettivo non e’ far pagare le tasse ma, more solito, dare soldi alle banche attraverso le commissioni. Dunque la moneta elettronica non e’ a costo zero per i consumatori, e’ piu’ cara del contante e il sovrapprezzo a beneficio delle banche lo pagano i cittadini. Cosi’ come risulta ancora piu’ ridicolo pensare che i pagamenti digitali possano aiutare i negozi di prossimita’, quando il Governo si e’ rifiutato – diversamente da quanto accaduto in Francia – di fermare la concorrenza sleale del colosso Amazon e del circuito e-commerce e Booking.com, artefici di iniziative che stanno vampirizzando il commercio italiano al dettaglio e l’economia reale, contribuendo alla desertificazione sia economica che urbanistica del nostro sistema sociale”.

 

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