Covid, Rampelli: basta rincorrere emergenze, no nuove chiusure

Covid, Rampelli: basta rincorrere emergenze, no nuove chiusure

Governo intervenga su assembramenti

“Bisogna smettere di rincorrere le emergenze, e questo vale anche per le nuove chiusure che il Governo sta per mettere in campo. Non si è intervenuti per depotenziare gli assembramenti sui mezzi di trasporto ed ora si torna a chiudere le scuole e si continua a non riaprire gli impianti sportivi e ristoranti, tutti luoghi sanificabili, sicuri, tracciati, controllati. Chi ha la responsabilità pubblica deve aggredire i luoghi degli assembramenti, non conculcare – per incapacità o come estrema ratio – le libertà costituzionali. In questo da Conte a Draghi continua a non esserci differenza”.

E’ quanto ha dichiarato Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

“C’è un aspetto da cogliere – ha aggiunto Rampelli – l’uomo fino ad oggi si è ritenuto invincibile. Qualcuno ha prefigurato che dopo l’homo economicus del ‘900 si fosse giunti all’homo deus. No, non siamo divinità e restiamo imperfetti e fallibili. La nostra vulnerabilità ci deve costringere a prevenire il futuro, non ad assecondarlo per come la globalizzazione c’è lo presenta. Il pianeta è stato saccheggiato dal punto di vista ambientale e oggi pendiamo di risolvere il problema con il ministero della transizione ecologica, rincorrendo altri miti tecnologici, per esempio l’elettrico e il fotovoltaico, senza prima dare risposte su come chiudere il ciclo dell’energia. Ancora: non si può investire tutti i nostri risparmi sul digitale, come vogliono gestori di telecomunicazione e giganti del web, senza sindacare sull’impatto sociale”.

“E l’umanesimo del lavoro si può sacrificare alle nuove tendenze? Come possono convivere occupazione e digitalizzazione? Dobbiamo saperlo prima, non ex post. Il reddito di cittadinanza – ha concluso Rampelli – è la conseguenza della distruzione di intere filiere di mestieri”.

Condividi